grafica

La passione per la grafica di Massimo Samiolo è stata una costante che si è mantenuta inalterata nel tempo. Già al tempo delle scuole medie e superiori (anni '70) la sua produzione di disegni, vignette e fumetti era rilevante; i suoi diari scolastici erano una sorta di "cronaca grafica quotidiana" con cui venivano ritratte in vignette le vicende della classe. Parallelamente anche nel campo dei fumetti, creati sempre a titolo di soddisfazione personale, la creatività è stata assidua anche se a fasi alterne; le storie disegnate, spesso a sfondo umoristico, si traducevano in mini-fumetti a singola pagina, o al massimo composti da 2 o 3 tavole.

Solo alla fine degli anni '80 viene realizzato il suo (per ora unico) fumetto "a lungometraggio" (un week-end ad Albarella), con un tempo di lavorazione, seppur non continuo, di quasi due anni e composto di 36 tavole in formato A3.

In tal periodo, fino ad arrivare agli anni '90, si è sviluppato anche l'interesse per la realizzazione dei "Tazebaoo", i cartelli di laurea che lo hanno fatto conoscere per il suo inconfondibile stile e la capacità caricaturale. Nasce qui il marchio "SAMO PRODUCTION" ed il logo caratterizzato da un piccolo sorcio con la matita in mano, che sempre poi accompagnerà come firma identificativa tutte le sue vignette e caricature.

In modo più limitato, ma non privo di risultati soddisfacenti è stata l'attività di studio e realizzazione di marchi e loghi pubblicitari, nonché illustrazioni per libri, copertine, strisce a fumetti pubblicitarie per i committenti più diversi (ad es. nel 1992 produce strisce a fumetti per conto di una ditta di abbigliamento, pubblicate in un noto periodico di moda maschile, nel 2002 e 2003 crea la copertina di due libri dell'amico e scrittore L. Busson, nel 2004 cura tutta la parte illustrativa di un manuale di tecnica calcistica per l'amico allenatore Franco Pulin).

Nel corso degli anni '90 l'impegno intrapreso nel campo artistico-pittorico ha segnato una flessione dell'attività grafica, anche se si può dire che mai sia stata abbandonata: i disegni cambiano connotazione, si tramutano spesso in "progetti artistici" per la successiva realizzazione di opere pittoriche, ed i fumetti acquisiscono uno stile più ricercato, con disegni eseguiti con tecniche diverse tra le quali, predominante, il carboncino associato al pennarello. Anche le storie subiscono un'evoluzione, influenzate dall'esperienza artistica: esse assumono parvenze di opere astratte, oniriche, dove il personaggio principale è colui che disegna immerso in mondi paralleli intrisi delle sue ossessioni, delle sue paure, della sua sensibilità emozionale.

In questo periodo vengono cominciate diverse storie, con il tentativo anche di creare "un personaggio" che sia alla fine il suo "alter-ego", ma nessuna di queste ha avuto un senso compiuto, forse distolto dal subentrare della nuova passione per la cinematografia, che ha aperto un alternativo "canale di sfogo" per la sua inventiva ed il suo eterno bisogno di forgiare qualcosa di nuovo a cui dedicarsi con entusiasmo. Tuttavia anche in questo frangente Samo trova il modo per utilizzare la sua dote grafica, disegnando degli story board per le azioni dei film più impegnative.

Attualmente, pur dichiarandosi ancora interessato a continuare la sua avventura cinematografica (alla fine del 2008 la produzione del cortometraggio artistico "il sogno di Andrea" dedicato ad Andrea Palladio), non nasconde il desiderio e l'intenzione di riprendere a breve l'attività pittorica e grafica, con nuovi progetti per nuove storie a fumetti... e non disdegna il disegnare vignette e pagine a fumetti per gli amici e colleghi. Il primo amore non si scorda mai.

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